Disturbi del sonno e rimedi per prevenire l’insonnia nell’anziano

Disturbi del sonno e rimedi per prevenire l’insonnia nell’anziano

Coricarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare di consumare alcool, cercare di mantenersi leggeri durante la cena, non praticare attività fisica immediatamente prima del sonno.

Questi consigli non valgono solo per gli anziani: sono buona norma per chiunque voglia avere un sonno regolare, a qualunque età. Quando lo stile di vita non è in equilibrio col ritmo circadiano, sussiste la possibilità di andare incontro a numerosi disturbi, fino a sviluppare vere e proprie patologie.

I disturbi del sonno sono un capitolo molto ampio delle sindromi geriatriche. Per natura, la struttura del sonno stessa cambia molto con l’invecchiamento e spesso le terapie farmacologiche legate all’età aumentano la quota di disturbi riducendo il sonno rem e aumentando la precocità del risveglio. Tali disturbi nell’anziano non riguardano soltanto le difficoltà nell’addormentarsi e i continui risvegli, ma un vero e proprio stato di agitazione che talvolta permane nel corso di tutta la notte. Sfociando spesso in insonnia.
Generalmente il fabbisogno di sonno nelle persone anziane diminuisce fisiologicamente: ci si muove meno, calano i dispendi energetici, aumenta il tempo a disposizione per potersi concedere un riposino durante l’arco della giornata. Il sonno negli anziani è molto più frammentato e caratterizzato da momenti di veglia, prova ne è che anche l’anziano sano, spesso, ha difficoltà ad addormentarsi.
Le tipologie di insonnia possono essere diverse: dalla difficoltà a prendere sonno, alla difficoltà a mantenere il sonno (risvegli notturni), alla difficoltà a riposare durante il sonno (sonno non ristoratore).

Le misure da adottare per far fronte a questi tipi di problematiche sono inizialmente di tipo igienico. Oltre ai suggerimenti precedentemente citati, coricarsi al solo scopo di dormire e cercare di passare gran parte della giornata in luoghi diversi dalla camera da letto sono i primi accorgimenti che ci sentiamo di consigliare: ricorrere ai farmaci ipnoinducenti (come i cosiddetti farmaci zeta) rappresenta un fattore di rischio per la demenza, per questo non sono consigliabili se non dietro stretta prescrizione e controllo medico.

Il vero atto terapeutico per chi soffre di insonnia è cambiare abitudini

Capire come combattere i disturbi del sonno è importante perché il riposo gioca un ruolo fondamentale nella rigenerazione del fisico e nel contrasto all’impoverimento della memoria. Il rischio è che ne vada di mezzo la salute e il benessere generale di tutta la famiglia, con ripercussioni sulla qualità dell’assistenza nell’anziano.
Molto spesso il sonno è disturbato da problemi di incontinenza.
Soprattutto nell’uomo esiste una correlazione tra le patologie ostruttive delle vie urinarie legate alla prostata e le diverse levate notturne per la minzione, anche se a volte il disturbo del sonno può essere legato a malattie organiche di altra natura, come l’incontinenza tipo iscuria, in cui la vescica si riempie portando a perdite frequenti.

La donna invece può soffrire più frequentemente di prolassi uterine e irritabilità vescicale, problematica che colpisce di più il sesso femminile rispetto a quello maschile ma che forse fra qualche anno potrebbe ridursi, vista la crescente attenzione al pavimento pelvico e alla riabilitazione post-partum e il contrasto a diversi problemi di incontinenza, come la cosiddetta urge incontinence.
Nel soggetto anziano l’incidenza di insonnia aumenta sia in relazione all’età sia in rapporto alle condizioni cliniche. All’invecchiamento e alla comparsa di patologie si associa spesso un fisiologico indebolimento delle funzioni cognitive, tra cui la memoria.

Spesso le cause dell’insonnia sono associate anche a problematiche legate a malattie come Alzheimer o depressione. L’anziano depresso può sviluppare sintomi quali irritabilità e ostilità. Con il crescere dell’età, infatti, aumenta la prevalenza di tali disturbi (dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni). Rispetto agli uomini, lo svantaggio delle donne emerge in età adulta e si acuisce oltre i 65 anni di età*.

A volte l’insonnia deriva da un motivo anche banale come la temperatura della stanza, la comodità del materasso, la presenza di luce. Altre volte l’insonnia può dipendere dall’uso di calmanti durante il giorno che possono avere ripercussioni sul sonno e in questi casi è necessario consultare un medico.

Cosa si può fare, quindi, per combattere questi problemi?

Eliminare le abitudini scorrette come il fumo e l’alcool e l’utilizzo di dispositivi elettronici prima di coricarsi è un primo, importante messaggio che ci sentiamo di lanciare: non è mai troppo tardi cambiare le cattive abitudini. Magari riempiendo la giornata con diverse attività, evitando i sonnellini pomeridiani davanti alla televisione o tramite l’esercizio fisico o con una bella passeggiata di 30 minuti quando le condizioni meteorologiche lo consentono. Questo ha enormi benefici per la salute dell’organismo, come lo ha il fatto di mantenere la mente attiva attraverso letture, cruciverba o attraverso un hobby. Non da ultimo, è importante coltivare legami sociali e mantenere vive le relazioni con altre persone: rappresenta un fattore chiave per scongiurare la depressione e i conseguenti problemi di insonnia che spesso ne scaturiscono.

*Fonte: Istat - La salute mentale nelle varie fasi della vita

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